Un nuovo progetto prende il via. E con questo progetto, prende il via una nuova forma, una nuova funzione di questo portale. The Light Side of the Night è stato, per anni, un progetto di informazione online, per parlare di inquinamento luminoso e dell’urgenza di costruire una cultura del buio. Ma l’online non basta. Paradossalmente, soprattutto oggi – in epoca di Intelligenza Artificiale – uscire dalla bolla digitale per tornare a toccare con mano la realtà è un’esigenza all’ordine del giorno. Specialmente quando si parla di un problema – l’inquinamento luminoso – così difficile da far percepire come un problema reale.

L’inquinamento luminoso è qualcosa che va toccato con mano. Va “visto”. Va riconosciuto e analizzato sul campo. E il buio – il grande esiliato della società contemporanea – va sfogliato, ridefinito nelle sue millemila implicazioni e significati. In assenza di tutto questo, la light pollution continuerà a essere percepita come un problema che è tale solo per una sparuta nicchia di astrofili. Come una forma di inquinamento Cenerentola.

Ecco perché abbiamo deciso di trasformare The Light Side of the Night in qualcosa di diverso: in un punto di partenza per creare sinergie che ci permettano non solo di informare ma anche di formare. E di farlo scendendo in campo. È così che ha preso il via la collaborazione con Georama Esplorazioni Contemporanee, un laboratorio di esplorazioni a piedi per riconnettere i territori strada facendo. Insieme, abbiamo costruito SI È SPENTO IL BUIO – Sentieri nella notte illuminata a giorno: un’esplorazione nottura che si svilupperà in diverse tappe. Il 20 giugno, inizieremo con Milano, la città che abbaglia, la nostra prima tappa. Un percorso che partirà dall’unico cielo stellato visibile a Milano, il Planetario, e che si concluderà con un’atipica colazione nottura con cui celebreremo la polverizzazione dei nostri ritmi circadiani presso i Giardini Bruno Munari. La seconda tappa, più articolata, ci porterà a esplorare l’impatto dell’inquinamento luminoso in un’esplorazione centri-fuga verso la campagna, in direzione dell’Osservatorio Astronomico di Brera (che, trent’anni fa, è stato spostato a Merate proprio per problemi di inquinamento luminoso). L’ultima tappa – che costruiremo nel tempo – ci porterà molto più in là, verso quelle valli che ancora oggi, come sentinelle silenziose, custodiscono il buio che abbiamo messo alla porta.

Camminare “a occhi aperti”, mantenendosi saldamente connessi alla realtà, è un atto rivoluzionario che abbiamo deciso di costruire insieme. Per poter sperare – forse, chissà – di tornare “a riveder le stelle”. Ma anche per restituire dignità al giornalismo e tornare a informare dal vivo, ripartendo dall’unica realtà possibile: quella della strada.


The LIGHT side of the NIGHT

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