Viviamo in una società “diurna”, che cerca di esorcizzare la Notte e le sue declinazioni (l’ombra, la morte) in ogni modo. L’oscurità viene trattata come spazzatura da nascondere sotto il tappeto ma questo, paradossalmente, l’ha resa ancora più presente e temibile. Il risultato è che soffriamo di pavor nocturnus anche da svegli: abbiamo perso il senso dell’enorme potenziale creativo che la Notte porta con sé.

“The light side of the Night”è un contenitore di storie che mirano a evidenziare il potenziale rigenerativo della Notte. Cambiare le chiavi di lettura – e di conseguenza la narrazioni – esercita un impatto enorme, anche e soprattutto in termini di azione.

Parleremo di:

  • Imparare a leggere il buio, spiegando cos’è l’inquinamento luminoso e quanto incide sulla nostra società e sull’ambiente in cui viviamo.
  • Storie nel buio, un macro-capitolo in cui affronteremo il tema del buio inteso come resilienza e trasformazione raccogliendo storie e voci di chi nell’oscurità ha trovato qualcosa di prezioso
  • La Notte del popoli, uno spazio in cui  parleremo di fasi di crisi, di trasformazione, di messa in discussione dell’identità originaria che molte popolazioni (native ma non solo) stanno affrontando oggi

Sia che si parli di popoli che di singoli individui, raccogliere storie di resilienza e costruzione che vertano intorno al tema dell’oscurità è la premessa necessaria per emanciparsi dal ruolo di “agìti” e tornare a essere “attori” del contesto che ci circonda.

La paura del buio finisce non quando si sceglie di chiudere gli occhi, ma quando si decide di attraversare l’oscurità a occhi aperti.

CHI SIAMO

Martina Fragale è giornalista e ghostwriter. Come giornalista, si occupa di temi relativi all’Artico e all’ambiente ed è docente di Giornalismo Costruttivo: una corrente nordeuropea che mira ad analizzare i problemi con un approccio orientato alla messa in luce delle soluzioni. Sempre come docente, tiene corsi per l’Ordine dei Giornalisti e collabora – come professionista esterna – con l’Università Statale di Milano nell’ambito di corsi di sostenibilità ed economia circolare.

Max Franceschini è fotografo e regista. Ha creato e collaborato a progetti che lo hanno portato negli angoli più remoti del pianeta e attualmente lavora come regista e produttore esecutivo per il CTU dell’Università Statale di Milano.

CHE COS’E’LO STORYTELLING COSTRUTTIVO?

Lo storytelling costruttivo è un approccio immersivo che tende a raccontare la realtà riducendo al minimo il distacco tra osservatore e osservato. L’obiettivo è quello di disinnescare buona parte di quei filtri che limitano le nostre chiavi di lettura a un unico punto di vista, spesso e volentieri in bianco e nero. La ricerca di nuovi spaccati crea i presupposti per un approccio diverso. Non si tratta di storytelling positivo ma di una moltiplicazione di sguardi e di voci, che permettono di considerare le storie nella loro complessità e nelle loro mille sfaccettature.

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The LIGHT side of the NIGHT

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